Scegliere una bara non è mai soltanto una questione pratica: è un gesto di affetto, rispetto e memoria nei confronti di chi ci ha lasciato. Con questo articolo, vogliamo offrire una guida chiara e rispettosa, per aiutare i familiari di un defunto a orientarsi in un momento di decisione così delicato.
I materiali più comuni: tra tradizione e innovazione
La bara può essere realizzata in diversi materiali, ognuno con caratteristiche proprie in termini di pregio, resistenza, colore e costo. Il più diffuso resta sicuramente il legno, apprezzato per la sua bellezza naturale e per l’ampia varietà di sfumature disponibili, che lo confermano ancora oggi come la scelta più comune.
Nei cataloghi delle agenzie funebri si trovano casse in essenze pregiate come rovere, mogano, ciliegio e noce, accanto a soluzioni più semplici in pino o abete. Le prime sono ideali per cerimonie solenni e per chi desidera un’eleganza sobria e raffinata; i legni di conifera, invece, sono più leggeri e facili da lavorare, e rappresentano una scelta più economica ed ecologica.
Un’opzione funzionale e dal costo contenuto è rappresentata dal truciolato rivestito, che presenta spesso un design semplice e minimalista. Rispetto al legno massello, è meno resistente nel tempo, ma risponde bene a esigenze pratiche o cremazioni.
Sebbene siano poco comuni in Italia, le bare in metallo rappresentano probabilmente la soluzione più duratura, proprio grazie a un materiale ancora oggi considerato nobile e quasi “eterno”. Accettate nelle cerimonie cristiane – soprattutto negli Stati Uniti e in Canada – le casse in metallo sono invece vietate nel rito funebre islamico ed ebraico, che richiedono sepolture più semplici e naturali.
Un discorso a parte meritano i materiali ecologici, sempre più richiesti da chi desidera un funerale che riduca al minimo l’impatto ambientale. Le bare biodegradabili sono realizzate in legno grezzo non trattato con vernici potenzialmente tossiche e assemblate con colla naturale o mediante sistemi a incastro, senza componenti metallici. Per le fodere interne si utilizzano tessuti naturali come cotone, lino o juta, scelti per la loro semplicità e compostabilità.
Il simbolismo della bara nella cultura e nelle tradizioni
La bara, però, non è solo un contenitore per il corpo, ma porta con sé significati profondi, rappresentando la protezione durante l’ultimo viaggio del defunto, un segno di cura e dignità nei confronti di una persona cara che non è più con noi.
In molte culture moderne, la bara è personalizzata attraverso simboli religiosi, colori e incisioni. Nel cristianesimo, ad esempio, la cassa funebre viene spesso decorata con croci, rosari o immagini dei santi, a testimonianza della fede e come simbolo di riposo eterno e resurrezione.
Nell’Islam, invece, si avvolge il corpo in un sudario bianco chiamato kafan, e composto da tre teli per gli uomini e cinque per le donne. Nei Paesi non islamici dove l’uso della bara è obbligatorio per legge, si ricorre a una cassa semplice, in legno grezzo, considerata simbolicamente “trasparente”, poiché è l’anima a essere davvero importante.
Anche nell’ebraismo la semplicità è un valore centrale e non si esprime solo nell’aspetto sobrio e privo di ornamenti, ma anche nell’uso di materiali biodegradabili, per permettere al corpo di ritornare alla terra. La bara, inoltre, non presenta imbottiture né rivestimenti lussuosi, a sottolineare l’uguaglianza di tutti i defunti di fronte alla morte.
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